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Dott.ssa Anna Galbiati

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I disturbi dell’alimentazione

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I disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia e binge eating: cosa sono e come riconoscerli dell’alimentazione: 

Indice

1. Adolescenza e alimentazione

L’adolescenza è un periodo delicato, pieno di cambiamenti fisici e psicologici, che richiedono tempo per assestarsi.

Per gli adolescenti la percezione del proprio corpo è spesso distorta e questo li porta ad attuare manovre compensative, talvolta pericolose.

In questa fase delicata e complicata l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale: proprio in questa età infatti si pongono le basi per una corretta alimentazione. Questa corretta alimentazione, poi, permetterà di completare in modo adeguato lo sviluppo psicofisico e contribuirà alla prevenzione di alcune malattie come osteoporosi, obesità e disturbi dell’alimentazione.

In adolescenza i ragazzi si ritrovano nel piano dello sviluppo e percepiscono con consapevolezza i loro cambiamenti fisici: aumentano di statura, cambia la voce e iniziano a sviluppare i caratteri tipici del loro genere biologico, come seno o barba. Se ci mettiamo nei loro panni, possiamo provare ad immaginare quanto questi cambiamenti siano sconvolgenti.

2. Sviluppo: disagi e paure degli adolescenti

Dal punto di vista alimentare è essenziale che i ragazzi abbiamo una dieta equilibrata che permetta il loro sviluppo in modo adeguato, ponendo particolare attenzione all’apporto di calcio, che troviamo nei latticini, di fosforo (che si trova in molti alimenti tra cui cereali integrali, frutta secca e pesce), e di ferro, soprattutto per le ragazze, per le quali le perdite mestruali determinano mensilmente la perdita di una considerevole quota di questo importantissimo microelemento.

In questo periodo possono comparire disagi e paure che possono degenerare in un rapporto conflittuale con il cibo e con il proprio corpo.

Vi capiterà di avere a che fare con adolescenti che cercano di affermare la loro autonomia e spesso, come forma di ribellione, rifuggono da ogni genere di regola e controllo, anche nell’alimentazione: dunque può capitare che siano frequenti le irregolarità nei pasti che sono spesso consumati fuori casa, che si cibino con i numerosi spuntini o snack, bevande gassate o alcoliche, cibi di moda e pasti improvvisati.

3. Periodo perinatale

Per di più i ragazzi adolescenti mostrano spesso una preoccupazione per la loro immagine corporea e per il loro peso, confrontandosi tra loro, senza capire come e perché ogni corpo sia diverso dall’altro.

Questo, in alcuni casi, può portare i ragazzi ad intraprendere, senza controllo medico né genitoriale, diete ipocaloriche e spesso sbilanciate in quanto auto indotte e autogestite.

L’obiettivo talvolta può essere quello di raggiungere dei modelli fisici ideali di estrema magrezza e, in alcuni casi, può insorgere il rischio concreto di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare  come anoressia o bulimia.

Un’abitudine che sta prendendo piede è l’utilizzo di “diete fai da te” di vegetariane o vegane che possono provocare carenze di proteine, vitamine, minerali.

Quando un adolescente attua una scelta alimentare, che sia per etica o per imitazione, va consigliato il supporto ed il controllo medico, proprio perché uno scorretto apporto potrebbe portare conseguenza dannose per lo sviluppo fisico e mentale e, più in generale,  influire sull’equilibrio di questo delicato periodo della vita.

I disturbi dell’alimentazione più diffusi sono anoressia nervosa, bulimia e binge eating. Vediamo insieme di cosa si tratta.

4. L’anoressia nervosa

L’anoressia nervosa è caratterizzata dalla ricerca della magrezza eccessiva e si manifesta attraverso una restrizione alimentare ostinata e continua, che ha come finalità la perdita di peso o il mantenimento di un peso inferiore a quello considerato adeguato per età ed altezza.

I sintomi e le manifestazioni tipiche dell’anoressia sono:

  • La preoccupazione eccessiva per il proprio peso, condizione che rimane anche dopo aver raggiunto una condizione di forte magrezza;
  • Il rifiuto o l’alterazione del rapporto con il cibo;
  • Un’errata percezione corporea e dei bisogni fisiologici (fame, sete, temperatura corporea).

5. La bulimia

La bulimia invece si caratterizza per l’eccessiva assunzione di cibo, le cosiddette abbuffate, che sono seguite da episodi per a liberarsi della quantità di cibo ingerita, utilizzando metodi come vomito autoindotto o utilizzo di lassativi.

I sintomi e le manifestazioni tipiche della bulimia sono:

  • ricorrenti episodi di abbuffate: un’abbuffata si definisce sulla base di due caratteristiche che devono essere entrambe presenti:
  1. il consumo di una grande quantità di cibo in un tempo preciso ( per es. introdurre in 2 ore una quantità di cibo che un’altra persone nello stesso tempo non introdurrebbe); attenzione, il piluccare durante il giorno non può essere considerato un’abbuffata.
  2. La sensazione di perdita di controllo sull’atto di mangiare (per esempio sentire che non ci si può contenere dall’abbuffarsi, oppure non riuscire a fermarsi una volta iniziato a mangiare).

Seguono a ciò comportamenti compensatori che sono finalizzati a prevenire l’aumento di peso. Il mezzo più usato è il vomito, ma è possibile osservare altri metodi come utilizzi di lassativi, digiuno prolungato o esercizio fisico eccessivo.

6. Il binge eating

Per concludere il binge eating: il termine significa letteralmente “abbuffata di cibo” e indica episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto sta mangiando.

Il Disturbo da Alimentazione incontrollata si distingue dalla bulimia perché chi ne soffre non mette in atto sistematicamente comportamenti compensatori per controllare il peso, come vomito, abuso di lassativi, digiuno o eccessivo esercizio fisico.

Voi cosa potete fare per aiutare i ragazzi che manifestano qualcuno di questi comportamenti?

Innanzitutto evitare di fare diagnosi, lasciate che sia il medico a valutare la condizione; meglio non giudicare: i ragazzi sono sensibili, se la situazione sfugge al loro controllo non dobbiamo fargliene una colpa. Siate comprensivi e vicini a loro, anche se è un problema che non comprendete.

Affidatevi ad un team di esperti e mettete in atto i suggerimenti che vi danno per far stare bene i vostri ragazzi

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Anna Galbiati
Biologa nutrizionista e docente
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