cibo e soffocamento
Dott.ssa Anna Galbiati

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Cibo e soffocamento: consigli preziosi

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Cibo e soffocamento: una delle domande più frequenti poste dalle mamma e dai papà con bambini molto piccoli nasce dalla preoccupazione del rischio di soffocamento alimentare: com’è possibile prevenire questo rischio?

Indice

1. Cibo e soffocamento: episodi

Una delle domande più frequente poste dalle mamma e dai papà con bambini molto piccoli nasce dalla preoccupazione del rischio di soffocamento alimentare:
com’è possibile prevenire questo rischio?

Gli episodi di soffocamento avvengono principalmente nei bambini a causa delle loro caratteristiche anatomiche, fisiologiche ed anche sociali. Infatti, i bimbi hanno delle vie aeree di diametro piccolo e a forma di cono fino alla pubertà, inoltre hanno una dentizione incompleta perché i molari, che sono essenziali per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono solo intorno ai 30 mesi.

I più piccini hanno poi poca coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi, e la frequenza di respirazione elevata diminuisce il tempo di apertura dell’epiglottide.

Infine i bambini molto spesso provano a svolgere più attività nello stesso momento o ad avere comportamenti imprevedibili ad esempio mangiano mentre giocano, mentre parlano, guardano la tv o ancora peggio mentre corrono; si muovono, si girano sul seggiolone, possono avere episodi di pianto o riso che modificano la regolarità della respirazione e della deglutizione; questi fattori li rendono maggiormente predisposti ad incidenti di questo genere.

2. Cibi che possono causare soffocamento

Alcuni cibi presentano caratteristiche che li rendono particolarmente pericolosi e
rischiosi. Vediamo insieme quali sono:

  • La dimensione troppo piccola (per esempio. noccioline, semi, frutta secca.).
    Gli alimenti troppo piccoli sono pericolosi perché possono finire nelle vie respiratorie prima che si riesca a morderli e masticarli.
  • La dimensione troppo grande (per esempio grossi pezzi di frutta o di verdura cruda).
    Gli alimenti troppo grandi sono pericolosi in quanto possono essere difficili da gestire durante la masticazione: i bimbi piccoli non hanno ancora ben chiaro quanto a lungo il cibo vada masticato, quindi potrebbero ingoiare un boccone troppo grande prima di averlo interamente trasformato in bolo;
  • La forma tonda (per esempio ciliegie, uva, o pomodorini. Gli alimenti tondi sono pericolosi perché, nel caso in cui vengano per sbaglio aspirati, possono
    bloccarsi nell’ipofaringe ostruendo completamente il passaggio dell’aria.
  • Alimenti con consistenza troppo dura (per esempio confetti o caramelle). Gli
    alimenti duri sono pericolosi perché possono essere difficili da masticare e quindi rischiare di essere ingoiati interi.
  • Alimenti con consistenza appiccicosa (per esempio burro di noccioline, creme spalmabili.). Gli alimenti appiccicosi sono pericolosi perché, una volta aspirati, risultano difficili da rimuovere se rimangono bloccati nelle vie aeree.
  • Alimenti con consistenza fibrosa (per esempio sedano, finocchio, carciofi,).
    Gli alimenti fibrosi sono pericolosi perché possono essere difficili da masticare e non si riducono facilmente in pezzettini facili da deglutire.
  • Alimenti con consistenza comprimibile (per esempio wurstel, marshmallow,
    mollica di pane, e simili.). Gli alimenti comprimibili sono pericolosi perché possono scivolare nelle vie aeree prima che si riesca a morderli e a farli
    adattare alla forma dell’ipofaringe.Attenzione, questo non vuol dire che bisogna eliminare gli alimenti che possono essere pericolosi, soprattutto perché tra loro ci sono anche alimenti essenziali per lo sviluppo. Ciò che bisogna fare dunque è prendere delle accortezze a scopo preventivo, piccoli trucchi da attuare al bisogno.

3. Consigli pratici

Vediamo insieme qualche consiglio pratico:

1) Tagliare gli alimenti di forma cilindrica che dicevamo (wurstel, salsicce, carote,) a listarelle, ovvero seguendo la lunghezza dell’alimento, e mai a rondelle.

2) Tagliare gli alimenti di forma tonda ( uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini, polpettine,) in quarti.

3) Prestare attenzione nel rimuovere i semi, i noccioli o bucce che potrebbero essere difficili da masticare e deglutire (es. ciliegie, olive, piselli, ecc.).

4) Eliminare nervature e filamenti che possono causare un disagio nella masticazione, per esempio dai tagli particolari di carne.

5) Rimuovere tutti gli ossicini dalla carne e le lische dal pesce.

6) Cuocere i cibi più duri e fibrosi finché non diventano morbidi (es. sedano, mela,).

7) Ammorbidire con un lungo ammollo gli alimenti di consistenza dura prima di tagliarli.

8) Spezzettare o tritare gli alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. grissini, cracker, biscotti.).

9) Spalmare gli alimenti appiccicosi su cibi più gestibili dal punto di vista della deglutizione come il pane morbido.

10) Evitare frutta a guscio, semi, caramelle e gomme da masticare fino ai 4 anni d’età circa, a causa dell’elevato rischio di aspirazione a cui si associano.

4. Regole comportamentali

Vi consiglio di seguire anche qualche regola comportamentale per aiutare a prevenire il rischio di soffocamento e migliorare l’educazione alimentare dei bimbi;

1. I bambini devono avere una corretta posizione mentre mangiano ovvero seduti a tavola e con la schiena ben dritta.

2. I bimbi non devono essere distratti mentre mangiano, quindi non devono giocare, guardare la TV o giocare ai videogiochi e soprattutto non devono correre. Attenzione anche a quando il piccolo si trova in un’automobile in movimento, perché alcuni sbalzi improvvisi causati dal movimento potrebbero accidentalmente causare l’aspirazione di alcuni alimenti. Evitare di dare alimenti ai bambini anche mentre stanno piangendo o ridendo.

3. Formare e favorire un ambiente rilassato e tranquillo quando i bimbi devono mangiare.

4. Mai lasciare i bimbi da soli mentre mangiano.

5. insegnare ai bambini a mangiare lentamente, facendo piccoli bocconi e masticando bene il cibo prima di deglutirlo, anche a costo di essere ripetitivi o di far vedere voi stessi molte volte la stessa azione.

6. Non forzare il bambino a mangiare se non ne ha voglia.

Una ulteriore azione preventiva è quella di iscriversi a corsi di primo soccorso pediatrico per imparare a gestire manovre salvavita da attuare nelle eventualità.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Anna Galbiati
Biologa nutrizionista e docente
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