balbetta
Dott.ssa Anna De Santo

Dott.ssa Anna De Santo

Mio figlio balbetta: panico e paure

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I nostri figli imparano a parlare secondo tappe ben definite  e quando cominciano a parlare, si esprimono  con frasi complete di soggetto, verbo e complemento, magari non sempre in modo intelleggibile, ma complete di tutti gli elementi di base che deve contenere una frase all’età di tre anni, per poter dire che va tutto bene. 

1. Che cos’è la balbuzie? 

C’è una parte della popolazione infantile che, pur costruendo la frase completa,  avrà difficoltà nel pronunciarla. 

E’ il momento in cui il bambino balbetta. E’ li che andiamo nel panico.

Cominciamo a farci mille domande: come parliamo in famiglia? In famiglia abbiamo qualcuno che balbetta? Adesso come faremo?

Dobbiamo andare subito dalla logopedista!

In realtà, quando un bambino di tre anni inizia a balbettare, non si tratta sempre di una balbuzie vera e propria, è quella che viene descritta come disritmia, o che potremmo semplificare in balbuzie fisiologica.

2. Entro quanto scompare?

Esiste un periodo nello sviluppo della parola e della voce dei bambini in cui, avviene una specie di black out.

A tre anni nel bambino il pensiero è più veloce della capacità di muovere la mandibola, le guance, la lingua e il bambino, quindi nel cercare di imitare l’adulto e di parlare velocemente, si inceppa o si blocca.

In questa situazione i genitori e i parenti dovranno rispondere a questo blocco della parola con molta calma e tranquillità, lasciando al proprio figlio il tempo per parlare,  secondo i suoi ritmi, senza dargli fretta.

Non dobbiamo iniziare o finire la parola al suo posto, perché i bambini sono molto sensibili alle nostre reazioni ed espressioni del viso, e già da soli, si accorgono che non riescono ad andare avanti su quella sillaba  specifica, che ogni volta li blocca.

La balbuzie è associata alla ripetizione involontaria di suoni ad inizio della parola, al prolungamento di certi suoni, in genere consonante seguita da vocale, come ma mamma, papà-pa o altro .

Nel bambino di tre anni la balbuzie, entro sei mesi, un anno, scompare. 

3. La balbuzie oltre i 4 anni 

Nel caso che persista nel tempo sarà utile fare un’indagine, sia di tipo neuropsichiatrico infantile, sia di tipo psicologico.

Questa scelta, perché la balbuzie può avere diverse origini, sia di tipo neurologico determinata da epilessia, da forme tumorali a livello cerebrale, oppure dovuto a traumi di cui non si è mai saputo nulla, il bambino può avere vissuto delle situazioni traumatiche di cui noi genitori non siamo al corrente.

Se nel primo caso, il bambino dovrà essere visto dal neuropsichiatra infantile, nel secondo caso, o quando non si sappia quale sia l’origine di questa balbuzie che continua a presentarsi anche dopo i quattro/cinque anni, sarà molto utile un consulto psicologico con una psicologa specialista dell’infanzia, cioè dell’età evolutiva.

Le tecniche riabilitative logopediche servono unicamente, per aiutare a controllare il sintomo, ma non arrivano a comprendere, il motivo per cui sia presente una balbuzie.

4. Quando rivolgersi ad esperti 

La balbuzie si presenta con diversi gradi di gravità, essa può comprendere sintomi lievissimi, appena percettibili  o sintomi molto gravi che impediscono al bambino la maggior parte della comunicazione verbale .

Leggendo sui testi sappiamo che nel mondo ci sono 70 milioni di persone affette da balbuzie e che la distribuzione fra maschi e femmine, è di quattro maschi ogni femmina.

Ciò potrebbe dare adito all’ipotesi, che la balbuzie possa essere di origine genetica e neurofisiologica, ma purtroppo non sappiamo ancora se sia questa la corretta eziologia in quanto alcuni tipi di balbuzie originano dal sistema nervoso centrale, per forme tumorali o disastriche, mentre altre originano da traumi di natura psicologica.

La balbuzie, inoltre, si manifesta in qualsiasi cultura nella stessa percentuale.

5. Quando canta o recita non balbetta

Vi è inoltre una grandissima variabilità dei momenti della giornata, dei momenti sociali, dei momenti canori, in cui la balbuzie anche quella più grave sembra quasi scomparire.

Sicuramente è stato verificato che attraverso l’arte teatrale, negli spettacoli televisivi dove tutto è più controllato e nel canto, i balbuzienti riescono ad avere maggiore controllo sul loro modo di parlare.

In queste situazioni riescono a non balbettare.

In altre situazioni invece in cui devono parlare in pubblico o parlare al telefono, la balbuzie si acuisce e aumenta.

Sono forti i sentimenti di imbarazzo e di frustrazione che sentono i bambini balbuzienti, per questo è importante , quando compare nei bambini di tre anni, lasciare che faccia il suo corso e che scompaia spontaneamente senza bloccare il bambino, senza parlargli sopra ma aspettando il suo tempo.

6. Le tecniche logopediche

Le tecniche logopediche che aiutano i pazienti balbuzienti vengono attuate in associazioni specifiche specializzate sul tema della balbuzie o in èquipe, ove sono state approfondite le tecniche di intervento.

Come mio parere, consiglierei comunque di avere un quadro completo e approfondito sulla causa della balbuzie, andando prima al neuropsichiatra infantile e  o dalla psicologa, o in èquipe dove vi siano tutte le figure professionali che lavorano insieme.

Il bambino con balbuzie è un bambino intelligente e sensibile che trovata la propria strada potrà fare qualsiasi mestiere dall’ingegnere, all’insegnante, al chirurgo, al presentatore e tanto altro.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Anna De Santo
Logopedista
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