inappetenza
Dott.ssa Anna Galbiati

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Inappetenza nei bambini: quali possono essere le cause?

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Figlio inappetente?

L’inappetenza è una condizione nella quale si manifesta un rifiuto o una mancanza di appetito, e può capitare in ogni fase della vita, senza particolari distinzioni. Attenzione a non confonderla con il rifiuto per il cibo anche in presenza di appetito, che è una condizione chiamata anoressia.

Indice

1. Quali possono essere la cause dell’inappetenza nei bambini?

L’inappetenza può essere un sintomo di numerose patologie, per cui per prima cosa è da valutare quanto dura e quanto è grave nel piccolo, soprattutto se porta con sé un arresto della crescita o un calo di peso importante.

Prima di allarmarsi però si deve considerare che l’inappetenza è una condizione estremamente frequente nei bambini, che può anche essere transitoria e dovuta a cause meno gravi di quelle patologiche.

Vediamo insieme quali possono essere le cause dell’inappetenza.

  1. Per prima cosa consideriamo che anche i bimbi soffrono di stress: i bambini percepiscono e sono influenzati dai cambiamenti attorno a loro, come l’inizio della scuola, un cambiamento di dieta, la nascita di un fratellino o di una sorellina, un trasloco o il cambiamento di stagione. Tutti questi cambiamenti possono portare il piccolo a mangiare meno!
  2. Talvolta invece può trattarsi di gusto: più semplicemente ai bimbi può non piacere qualcosa che si trova in tavola e non volerlo mangiare, oppure si possono trovare in una fase neofobica, in cui sono molto selettivi con il cibo e sembra che mangino di meno.
  3. Ci sono anche altre situazioni che portano all’inappetenza, ad esempio le malattie transitorie come l’influenza o alcune infezioni, tra cui quelle alle vie urinarie, le gastroenteriti, le infezioni di bocca e laringe con comparsa di afte, e molte alte. In questo caso, solitamente, una volta passata la malattia passa anche l’inappetenza.

2. Cosa fare se l’inappetenza persiste

Nei casi più gravi in cui l’inappetenza persiste a lungo e il bimbo risente di cali di peso o riduzione dello sviluppo è bene contattare il pediatra per fare degli accertamenti.

Il mancato desiderio dei bambini di mangiare spesso crea ansia e preoccupazione nei genitori, talvolta anche rabbia e dispetto, e potenzialmente potrebbe instaurarsi un meccanismo di utilizzo del cibo come piccolo ricatto: ‘ se non mangi, non puoi fare questo’.

Questa è una dinamica che danneggia sia voi che i bimbi. Forzare l’alimentazione non è corretto verso i più piccoli, come non lo sarebbe verso voi stessi: immaginatevi che qualcuno vi dicesse che dovete a tutti costi mangiare anche quando non avete fame!

Il suggerimento più pratico è quello di ascoltare i piccoli e, dove possibile assecondarli: non sottovalutiamo la loro autonomia nel riconoscere certe sensazioni!

Insistere in questo caso significa forzare un meccanismo fisiologico; mostrarsi dispiaciuti potrebbe significare far sorgere nel bambino il senso di colpa per il suo rifiuto; lasciarsi prendere dall’ansia potrebbe compromettere la serenità familiare. Bisogna quindi rispettare ciò che il vostro bimbo vi dice, senza pregiudizi, apertamente, per poter capire al meglio come gestire la situazione.

3. Inappetenza: ulteriori consigli

Cosa potete fare quando vostro figlio è inappetente?

  • anzitutto indagare con delicatezza: chiedere se non stia bene o se sia successo qualcosa a scuola, o se c’è qualcosa che lo turba. In questo caso prendetevi del tempo per giocare e mettere a proprio agio il piccolo, fino a farlo cucinare con voi, per incoraggiarlo a partecipare ed assaggiare.
  • Provate ad introdurre nuovi cibi e nuove consistenze, oppure a cambiare la forma di un alimento che il piccolo rifiuta. Per esempio, la pastina di forma simpatica al posto della pasta, le polpette di verdure al posto delle verdure e così via.
  • evitate cibi troppo grassi o troppo zuccherati, sia a pasto che fuori pasto, perché potrebbero condizionare l’appetito del piccolo e influenzare la sua digestione.
  • Infine assicuratevi che, nonostante l’inappetenza, continui a consumare acque a liquidi, per evitare disidratazione e perdita di minerali e vitamine.

Dunque, siate pazienti!

Anche i bimbi hanno i loro problemi e pensieri e, come per tutti noi, la mente è in grado di influenzare scelte e sensazioni!

4. Ogni bimbo è diverso

Ogni bimbo è un mondo a sé.

Perciò non tutti gli obiettivi di crescita sono raggiunti nello stesso momento da tutti.

Se però verso il terzo mese di vita notate che il vostro bimbo non è in possesso della capacità di fissare il vostro sguardo, non riuscite a tenere con lui la comunicazione, potete consultare un professionista che sarà in grado di valutare la situazione.

Un professionista ha gli strumenti per verificare se questo è correlato alla vista del bambino, alla sua capacità di elaborazione sensoriale o ad altri problemi di sviluppo.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Anna Galbiati
Biologa nutrizionista e docente
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