Alimentazione
Dott. Vittorio Vezzetti

Dott. Vittorio Vezzetti

Alimentazione: i disturbi del comportamento alimentare

INDICE CONTENUTI

Quali sono i comportamenti tipici di un disturbo alimentare ed i campanelli d’allarme che un genitore deve considerare?

1. Cosa sono?

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. Ultimamente i casi in età pre adolescenziale oppure adulta sono in chiaro aumento.

2. Come riconoscere i disturbi dell’alimentazione?

I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica.

Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione.

Ci sono infatti dei criteri diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.

3. Quali sono i più conosciuti?

I principali disturbi dell’alimentazione sono 5:  l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); i manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.

I più noti fattori di rischio sono:

  • il ricorso a diete frequenti la presenza di obesità nell’infanzia;
  • l’essere oggetto di scherno per il proprio peso o per le forme del corpo;
  • crescere in un ambiente che valorizza in modo estremo la magrezza;
  • insoddisfazione verso il proprio corpo.

4. Quando l’alimentazione diventa un problema?

Il genitore si deve preoccupare se il figlio inizia a trovare scuse per non venire a tavola, se dopo il pasto si trattiene a lungo nel bagno, se inventa pretesti per rifiutare il cibo, se ha improvvise variazioni del peso, se ha una smodata e frenetica attività fisica, se indossa vestiti molto larghi per dissimulare la perdita di peso.

Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di un disturbo dell’alimentazione chiede aiuto perché nelle fasi iniziali spesso non c’è la consapevolezza di avere una malattia.

Una caratteristica quasi sempre presente in chi soffre di un disturbo alimentare è l’alterazione dell’ immagine corporea che può arrivare ad essere un vero e proprio disturbo di natura psichiatrica.

Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, in particolare la depressione, ma anche i disturbi d’ansia, l’abuso di alcool o di sostanze, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi di personalità.

Possono essere presenti comportamenti autoaggressivi, come atti autolesionistici (ad esempio graffiarsi o tagliarsi fino a procurarsi delle piccole ferite, bruciarsi parti del corpo) e tentativi di suicidio.

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Articolo realizzato da:
Dott. Vittorio Vezzetti
Medico pediatra
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