ansia da prestazione
Dott.ssa Giulia Binatti

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Ansia da prestazione nei bambini: come prevenirla? 3 consigli

INDICE CONTENUTI

1. Ansia da prestazione nei bambini: introduzione

Quando parliamo di ansia da prestazione, intendiamo il timore e la preoccupazione esagerata e sproporzionata nei confronti di una situazione in cui è prevista una performance. 

È necessario sottolineare che un livello tollerabile di ansia prima di una prestazione è del tutto normale e ha proprio la funzione di mantenerci attivi e concentrati sul compito. 

2. Ansia da prestazione: cosa comporta?

L’ansia prima di una performance diventa un problema quando impedisce di svolgere alcune attività, a causa delle sue manifestazioni somatiche (ad esempio, la tachicardia, il respiro accelerato, la nausea o il mal di stomaco) e quando ci spinge a mettere in atto comportamenti di evitamento, con i conseguenti sentimenti di inadeguatezza e inefficacia.

3. Ansia da prestazione e i comportamenti dei genitori

Molti genitori, anche inconsapevolmente, incrementano questo disturbo poiché creano delle aspettative elevate, che spesso i bambini e i ragazzi introiettano e fanno proprie. In questo modo, si crea un’associazione tra il proprio valore e la propria bravura a scuola o in uno sport.

Pensate quanto può essere frustrante prima di svolgere una performance pensare “se non sono bravo, non valgo nulla”! Sembra che tutto dipenda da quella prestazione, anche l’amore di mamma e papà. Il risultato ovvio è che il bambino eviterà tutte quelle situazioni che possono portare ad un fallimento o ad un giudizio negativo, oppure le affronterà per senso del dover ma con molte somatizzazioni, come abbiamo detto prima.

4. Ansia da prestazione nei bambini: 3 consigli

Per evitare che questo accada possiamo mettere in atto dei semplici accorgimenti, che permettano al vostro bambino di avere ben chiaro che il giudizio sulla performance non è un giudizio sulla sua persona.

4.1. Date feedback incoraggianti

Quando si forniscono feedback o si esprimono complimenti ai bambini, è importante evitare di giudicare la loro persona, ma piuttosto concentrarsi sulla loro prestazione. Invece di utilizzare frasi come “sei stato bravo”, che possono essere fraintese come un giudizio sulla loro persona, è meglio riconoscere il lavoro svolto e utilizzare espressioni come “Hai fatto un buon lavoro!” per incoraggiare il bambino a fare sempre meglio. Questo approccio aiuta a mantenere una comunicazione positiva e incoraggiante, senza rischiare di ferire involontariamente la sensibilità dei bambini. Inoltre, focalizzarsi sui risultati raggiunti piuttosto che sulla persona stessa può contribuire ad aumentare la motivazione e la fiducia in se stessi dei bambini, incoraggiandoli a migliorare sempre di più.

4.2. Complimentatevi per l’impegno

È importante riconoscere l’impegno e l’energia che i bambini dedicano alle attività, non solo il risultato finale. Complimentarsi per l’impegno dimostrato prima che avvenga la prestazione può aiutare a valorizzare il processo e ad aumentare l’autostima dei bambini. Ad esempio, si potrebbe dire: “Complimenti, ti sei proprio impegnato in questo allenamento!”, oppure “Ho visto che hai studiato tutto il giorno, questo impegno è lodevole a prescindere da come andrà domani”. In questo modo si incoraggiano i bambini ad essere orgogliosi del loro impegno e a sentirsi valorizzati per il loro lavoro, senza che il risultato finale sia l’unico fattore di successo. Inoltre, questo tipo di feedback positivo può aiutare i bambini ad aumentare la loro autostima e a sentirsi più sicuri di sé.

4.3 Siate da esempio

È importante insegnare ai bambini ad accettare gli insuccessi e le difficoltà, mostrando il proprio esempio come adulti. Tutti, anche noi adulti, commettiamo errori e incontriamo momenti difficili nella vita, come non ottenere una promozione o sentirsi giù di morale. Non bisogna nascondersi da queste situazioni, ma piuttosto dimostrare ai bambini che è normale avere dei momenti di sconforto e che anche i loro genitori possono fallire. In questo modo, i bambini capiranno che gli insuccessi fanno parte della vita e che non devono sentirsi inadeguati o colpevoli per le loro difficoltà. Inoltre, mostrando il proprio esempio, i genitori possono diventare un punto di riferimento per i loro figli e insegnare loro a superare le difficoltà in modo positivo e costruttivo.

5. Conclusioni

È molto importante, se l’ansia da prestazione diventa eccessiva e invalidante per la vita di tutti i giorni, chiedere aiuto ad uno specialista.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Giulia Binatti
Psicologa clinica e consulente sessuale
4.5/5
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