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Dott.ssa Samantha Dionisio

Dott.ssa Samantha Dionisio

La lettura per i bambini, da 0 ai 4 anni

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Immaginiamo la scena: un bambino ha un pacchetto regalo davanti a sé. Lo guarda. Sorride. E’ palesemente emozionato. Inizia a scuotere il pacchetto, a toccarlo, per intuire cosa potrebbe contenere. Lo scarta.

Un libro.

Come ipotizzate che continui la scena?

La maggior parte di voi immaginerà lo sguardo del bambino che cambia, l’entusiasmo che cala e l’espressione di gioia che…puff….svanisce. E il libro finirà su una mensola, accanto ad altri simili, impolverati e ormai dimenticati.

1. L’importanza della lettura

Ma perché un dono così prezioso non viene avvalorato come dovrebbe dai bambini? Di chi è la colpa?

Nonostante negli ultimi tempi le scuole dell’infanzia, gli asili nido, le biblioteche, le librerie stiano rivalutando la lettura specifica per i ragazzi, per i bambini (anche per più piccoli), organizzando al loro interno specifici spazi dedicati a questa attività, la lettura rimane però un’attività marginale, spesso individuata come l’ultima spiaggia.

Gli stessi genitori vedono il libro come un’attività associata all’avvio della scolarizzazione, come un qualcosa che ricorda la scuola e l’apprendimento della letto scrittura. In età scolare, invece, i bambini considerano i libri e la lettura come noiosi. Vi sarà capitato almeno una volta una dialogo simile:

“Mamma, non so cosa fare, mi annoio”

“Leggi un libro, amore”

“Ho detto che mi sto già annoiando, voglio fare qualcosa di divertente!”

Beh, la colpa, se è imputabile a qualcuno, è per una bella fetta dei genitori. Ma, se i genitori stessi comprendessero quanto valore ha la lettura per la crescita dei propri figli (da molteplici punti di vista), il pacchetto regalo immaginario di cui sopra, vedrebbe un entusiasmo maggiore da parte del bambino.

2. I benefici della lettura

Andiamo ad esaminare quali sono i benefici legati alla lettura!

Sviluppo del linguaggio

Abituare fin da piccoli i bambini a familiarizzare con un libro, leggendo loro brevi e semplice storielle, avere in casa giornali e riviste, frequentare abitualmente librerie e biblioteche concorre a:

  • Uno sviluppo precoce del linguaggio
  • L’arricchimento del vocabolario del bambino
  • Maggiore capacità di articolare i pensieri
  • Maggiore capacità di comprensione

Sviluppo della capacità di immaginazione

I bimbi di oggi sono abituati ad attingere a storie pronte, come i cartoni animati proposti in TV o i video su YouTube, limitando del tutto la loro capacità immaginativa.

La lettura permette loro, invece, di creare nuove immagini mentali in totale autonomia: il bambino avvia una sorta di film nella propria testa quando sente leggere un libro o quando è in grado di farlo da solo.

Immagina i volti dei protagonisti, i luoghi, i profumi di cui racconta la storia.

Memoria

I bimbi hanno una grandissima capacità di assimilazione di nozioni, di termini nuovi, di esperienze vissute.

La lettura permette di stimolare la loro memoria, specie se alle parole vengono associati suoni, espressioni del volto, …allo stesso modo in cui imparano a memoria alcuni episodi dei loro cartoni animati preferiti o le filastrocche o le canzoncine delle pubblicità.

Ascolto

La lettura permette ai bambini di focalizzare l’attenzione e la concentrazione su un’attività di loro interesse, per questo motivo la lettura migliora la capacità di ascolto (capacità che, molti bambini, faticano a sperimentare).

Apertura mentale

La lettura favorisce una maggiore apertura mentale verso altri mondi, altre culture e i bambini si abituano che esiste altro e si abituano al diverso da sé.

In tal modo, crescendo, saranno più aperti alla creatività, più predisposti ad attività artistiche e avranno un atteggiamento mentale elastico e flessibile.

Relazione

La lettura diviene un modo per condividere del tempo esclusivo fra il bambino e il genitore-lettore e la relazione che si instaura diviene speciale

3. Quali libri proporre?

E’ importante offrire ai bambini i libri adatti alla loro età.

A volte i genitori commettono l’errore di proporre ai propri figli i loro libri preferiti di quando erano piccoli, ma le scelte errate possono avere effetti negativi da non sottovalutare, come per esempio ridurre l’interesse per la lettura.

Dai 5-6 mesi circa

I bambini iniziano ad allungare le mani e si portano gli oggetti in bocca, sono in grado di voltare le pagine e di toccare le figure. Questo è il momento per consegnare ai bambini non veri e propri libri, bensì libri oggetto per apprendere tramite le stimolazioni sensoriali.

Questi libretti sono costruiti con i materiali più svariati, così che le diverse superfici possano stimolare diverse sensazioni.

Dai 12 mesi circa

È possibile iniziare a proporre ai bambini dei libri con frasi molto elementari generalmente accompagnati da un oggetto (un pelouche per esempio). E’ importante in questo periodo assecondare la loro modalità di girare pagina, anche se partono dall’ultima per arrivare alla prima.

Assecondare il loro desiderio di guardare più volte la stessa immagine. Associare canzoncine o filastrocche o movimenti del corpo, in modo da stimolare più apparati sensoriali.

Fino ai 2 anni 

Inizia a decrescere il bisogno di portare tutto alla bocca, quindi si possono iniziare a proporre i primi libri cartonati, particolarmente adatti sono quelli con buchi, alette e finestrelle.

Il libro farà da tramite e il bambino ripeterà le parole che ha ascoltata da mamma o papà.

Se adeguatamente stimolati e avvicinati sin da piccoli alla lettura, già verso i due anni d’età si potranno notare nei bambini alcuni miglioramenti nelle aree citate in precedenza circa i vantaggi della lettura ad alta voce.

Dopo i 2 anni

Inizia la fase dell’egocentrismo del bambino: questo permette al bambino di riconoscere il proprio Io, sviluppandosi come persona singola, facendosi sentire con i famosi “No”.

Dai 2 anni i picturebook sono l’ideale da proporre al bambino. Un picture book è una storia illustrata da parole e immagini.

Un libro in cui entrambi gli aspetti, visivo e verbale, sono essenziali per la piena comunicazione, a cui si contrappone la definizione di illustrated book, un libro cioè in cui le parole conducono la narrazione primaria, mentre le immagini sono di supporto o decorative.

I picture book trattano di temi importanti, per esempio di esperienze, paure, delle fasi della crescita e l’interpretazione degli stessi è personalizzata, ogni bambino rivedrà sé stesso immerso in quella specifica situazione.

Dopo i 2 anni è il momento migliore per iniziare a proporre le fiabe, nello specifico versioni ridotte e semplificate delle fiabe più note della tradizione, illustrate in maniera chiara e dettagliata per seguire agevolmente la narrazione.

Dai 3-4 ani 

I bambini iniziano la loro esperienza alla scuola dell’infanzia e si consolida nel bambino la capacità di memorizzare semplici sequenze per poi poterle ripetere.

In questo periodo è notevole lo sviluppo del vocabolario, il bambino è alla ricerca della propria identità personale e vuole conoscere ciò che gli sta attorno; è l’età dei perché, i bambini sono dotati di sana osservazione supportata dalla curiosità.

4. Quali libri soddisfano queste necessità?

  • Libri che i bambini amano leggere più e più volte, alla ricerca della rassicurazione
  • Storie eziologiche, ovvero storie che aiutano a scoprire e conoscere cose nuove. Si tratta di racconti in cui si fornisce una spiegazione sull’origine di determinati eventi (o aspetti della realtà) in modo creativo e del tutto fantasioso. Per ogni lettura di questo genere è necessaria la mediazione del genitore finché il bambino non sarà in grado di comprenderne in autonomia la trama e il senso.

Bisogna tenere conto di molti fattori prima di offrire un determinato libro ad un bambino, non si può tener conto esclusivamente dell’età o degli stadi evolutivi.

È necessario tener presente l’esperienza personale del bambino, la mediazione dell’adulto, la formazione e l’attitudine di ogni bambino.

La lettura ad alta voce in tenera età sarà vissuta in maniera naturale dal bambino, ma ci vorranno costanza ed impegno.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Samantha Dionisio
Pedagogista e formatrice
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