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Dott.ssa Maria Grazia Maldarizzi

Dott.ssa Maria Grazia Maldarizzi

Posso dare lo smartphone in mano a mio figlio di 2 anni?

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Quanto può essere dannoso lo smartphone per i bambini? Il quesito riguarda ovviamente anche i tablet e qualsiasi altro strumento digitale. Questi strumenti racchiudono grandi opportunità, ma allo stesso tempo nascondono molte insidie.

Indice

1. Smartphone: i danni che può causare

Smartphone e strumenti digitali sono costantemente presenti nel mondo degli adulti. Prima dei 3 anni un bambino necessita di sviluppare competenze grazie agli stimoli esterni attraverso i 5 sensi per poter sviluppare le risorse neurali.

Un bimbo piccolo che fruisce di 1 ora di TV al giorno è a rischio di sviluppare deficit di attenzione 2 volte di più di chi non la guarda.

I danni dell’esposizione precoce a smartphone e analoghi sono proporzionali al tempo di utilizzo, e tanto più importanti quanto più precocemente avviene l’esposizione.

Si tratta di un tipo di stimolazione che non è naturale per gli occhi, che induce immobilità ad un’età nella quale il movimento libero è fondamentale, e dalla parte dei bambini li sottopone a un sovraccarico di stimoli intensi e veloci per i quali il suo sistema nervoso, ancora privo di filtri, non è attrezzato.

2. Smartphone: danni indiretti

Oltre a questi problemi c’è anche la possibilità che il bambino possa avere danni indiretti, causati dal tempo che questi passatempi sottraggono ad attività sociali ed esplorative nell’ambiente reale.

Problemi indiretti legati all’uso delle mani, del corpo in movimento, delle esperienze tattili, olfattive, motorie; nonché l’induzione di una dipendenza precoce che offre una facile via di ripiego in ogni momento in cui la noia, l’ansia o la frustrazione dovrebbero stimolare l’individuo a trovare soluzioni attive ai propri problemi.

In più l’uso di tablet altera l’esperienza che il bambino fa delle sue azioni nel mondo fisico, rendendo confuso il confine fra concreto e virtuale.

3. Quindi niente smartphone per mio figlio?

La risposta di mettere uno schermo davanti a un bambino è fin troppo facile. “Funziona” (il bambino diventa assorto e non si muove), ma è compito degli adulti imparare altre modalità per interagire con i propri figli. Non solo perché i tablet vanno evitati, ma anche per poter davvero creare una relazione e arricchire il loro rapporto in modo fertile e reale.

Come in passato per la TV, quindi, non si tratta di demonizzare strumenti che possono essere utili e stimolanti per il bambino (se siamo in grado di sfruttare al meglio le potenzialità). Si tratta solo di proteggere il suo processo di maturazione, di proporgli le cose nel momento giusto, quando il bambino è pronto, e sempre come arricchimento e non in sostituzione di passatempi più attivi ed agiti in prima persona.

4. Uso dello smartphone: i miei consigli

Qual è il mio consiglio?

  • No a schermi prima dei 3 anni; periodo nel quale il bambino con l’ausilio dei 5 sensi interagisce con l’ambiente, sviluppa e migliora l’attenzione e si connette al mondo.
  • No ai videogiochi prima dei 6 anni, o al massimo 30 minuti al giorno. È importante indirizzarli verso interazioni sociali e attività pratiche. Devono attivare le competenze sociali e relazionali.
  • Introdurre internet per eventuali attività didattiche dai 9 anni e affiancarli durante la navigazione.
  • Il PC con un uso moderato può essere inteso come apprendimento globale.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Maria Grazia Maldarizzi
Pedagogista e docente
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