Consulenza pedagogica
Dott.ssa Elisa Trezzi

Dott.ssa Elisa Trezzi

La consulenza pedagogica in supporto ai genitori

INDICE CONTENUTI

Il pedagogista si occupa di cura, tutela ed educazione delle persone in relazione a un bisogno o a un problema di tipo formativo ed educativo, intervenendo sul progetto di vita e sull’orientamento al futuro, con interventi di tipo preventivo e di promozione delle risorse personali.

1. Consulenza pedagogica

Un percorso di consulenza pedagogica offre l’opportunità di un affiancamento temporaneo, grazie al quale creare nuove basi relazionali per riuscire a utilizzare le proprie risorse in modo efficace, trovando gli strumenti necessari ad affrontare situazioni difficili, per un possibile cambiamento.

Tutto ciò avviene utilizzando strategie in grado di costruire un ponte tra le difficoltà della persona e le sue potenzialità fino a far emergere e accrescere l’intero ventaglio delle sue abilità.

La consulenza pedagogica può essere rivolta a genitori e familiari che attraversano un momento di criticità nella relazione con i loro figli. Si rivolge sia alla coppia che al singolo genitore.

2. Obbiettivi di una consulenza pedagogica

L’obiettivo è di supportare i genitori aiutandoli a leggere la situazione da un altro punto di vista, fornendo loro informazioni utili sulle fasi di sviluppo e sulle dinamiche educative in gioco, in modo che possano trovare un modo operativo e personale per svolgere il proprio ruolo genitoriale.

La consulenza non ha finalità diagnostiche o terapeutiche ma attraverso l’ascolto i genitori vengono supportati nel mettere a fuoco i problemi, connettere tra di loro le situazioni e individuare possibili soluzioni riscoprendosi così efficaci e competenti.

Nello specifico, il pedagogista si occupa di sostenere e aiutare i genitori nell’educazione dei propri figli; incrementare e rafforzare le competenze educative e genitoriali; potenziare le situazioni che presentano carenze e difficoltà educative.

Il Pedagogista può aiutare i genitori a leggere e comprendere meglio i comportamenti del proprio figlio e a capire la situazione specifica; individuare le soluzioni e le strade percorribili, tenendo conto della fascia di età del bambino; rafforzare il ruolo educativo di ciascuno dei genitori; attivare le risorse personali per fronteggiare e risolvere le difficoltà e a scoprire modi diversi di organizzare la quotidianità per sentire meno la fatica e rispondere meglio alle necessità dei figli.

3. Quanto è utile la consulenza pedagogica

La consulenza pedagogica è utile quando si crede di aver provato tutti i modi possibili per farsi ascoltare o per cambiare abitudini non più adatte a loro ma in modo non adeguato; quando, di fronte a un cambiamento significativo all’interno o all’esterno della famiglia, non si sa come fare a parlarne ai figli o quali atteggiamenti sia più utile avere; quando nelle nuove fasi di crescita dei figli ci si trova di fronte a nuove sfide educative e non si sa come gestire il momento.

4. Domande da affrontare

Sono tante le domande che può farsi un genitore sull’educazione del figlio, come per esempio le seguenti.

Con figli piccoli:

  • Mio figlio non mi ascolta, come posso fare?
  • Sono giuste le punizioni?
  • Mio figlio ha vere e proprie crisi di rabbia, cosa dovrei fare?
  • Mio figlio non parla ancora, devo preoccuparmi?
  • Mio figlio morde gli altri bambini, come devo fare?
  • Come faccio a fargli rispettare le regole?
  • Ho un figlio con disabilità e ci sono difficoltà a scuola, cosa devo fare?
  • Ci stiamo separando, come comportarci con nostro figlio?
  • Come faccio a convincere mio figlio a dormire solo nel suo letto?

Con i figli grandi:

  • Mio figlio non comunica con me, come posso fare?
  • Mio figlio non studia, è sempre “connesso” cosa devo fare?
  • Mio figlio non vuole andare a scuola, cosa faccio?

5. Modalità e durata della consulenza

Il punto di partenza è l’ascolto dell’esperienza di ciascuno, tramite un primo colloquio di un’ora massimo con uno o entrambi i genitori, per valorizzare ciò che talvolta si tende a tralasciare o a giudicare negativamente, come per esempio ciò che si percepisce come errore, imprevisto e conflitto. Questi possono diventare importanti spunti di riflessione per riequilibrare le dinamiche relazionali, creandone di nuove, inaspettate e più funzionali.

Quindi, attraverso una prima analisi conoscitiva delle problematiche che più preoccupano viene dato, poi, ampio spazio alle domande, dubbi e perplessità così da individuare insieme delle soluzioni.

Dopo circa un paio di settimane, generalmente si fissa un altro incontro per verificare quali cambiamenti si sono sviluppati e come si sono manifestati così da fare il punto della situazione sugli obiettivi che ci si era prefissati e co-progettare insieme il percorso di consulenza successivo.

Al termine della consulenza il genitore può avere le idee più chiare su ciò che sta vivendo, sul motivo della propria fatica, o sulla fase di sviluppo che sta attraversando il suo bambino. La sensazione è quasi sempre quella di sentirsi subito più tranquilli e in pace con se stessi. Compresi e non più soli nel proprio percorso. Si potrà comprendere in quale direzione andare e cosa fare, in pratica, ogni giorno, per il raggiungimento dei propri obiettivi personali e familiari.

La consulenza pedagogica rivolta alla genitorialità può essere fatta anche a livello di gruppo. Il gruppo è un luogo in cui i genitori possono esprimersi, confrontarsi, condividere pensieri ed emozioni; uno spazio per relazionarsi con altri genitori, per capire meglio e cercare risposte nuove.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Elisa Trezzi
Pedagogista e insegnante di massaggio infantile AIMI
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