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Dott.ssa Stefania Ravasi

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L’arrivo di un fratellino o di una sorellina: strategie utili

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Anche se a volte è richiesto a gran voce, l’arrivo di un fratellino o di una sorellina è un momento di cambiamento per tutta la famiglia: crescere insieme, genitori e figli, in questa bella novità è importante per trovare un nuovo equilibrio e stare bene tutti insieme.

Indice

1. L’arrivo di un altro figlio: alcuni accorgimenti per il primogenito

Anche se a volte è richiesto a gran voce, l’arrivo di un fratellino o di una sorellina è un evento che può scatenare la gelosia dei primogeniti. È tutto normale non preoccupatevi, si tratta di un momento di grande cambiamento per tutta la famiglia in cui è importante trovare un nuovo equilibrio per stare bene tutti insieme, e con piccoli accorgimenti è possibile iniziare a farlo già dalla gravidanza.

La prima accortezza da avere in linea generale, la più importante, è dimostrare affetto al bambino il più spesso possibile. All’inizio ha bisogno di queste conferme, come dell’aria per respirare. Potete sfogliare insieme l’album delle foto di quando era piccolino e raccontategli di quando lui stesso era un neonato, vi accorgerete che anche se si mostra distaccato, avrà in realtà molte domande da farvi: “Cosa mangiavo? Piangevo tanto? Mi portavate in braccio?” Ogni vostro racconto e dettaglio gli servirà per rinforzare la sicurezza di essere stato amato e curato proprio come il suo fratellino o la sua sorellina e per avere conferma del vostro amore che rimane e perdura al di là del fratellino/sorellina in arrivo.

Più nello specifico, già prima della nascita potete utilizzare piccole strategie utili a garantire sicurezza e armonia.

Innanzitutto, informate personalmente dell’arrivo: saperlo da terze persone, dal pancione che cresce senza preavviso o spiegazione oppure da qualche vostro inconsapevole bisbiglio non farebbe altro che alimentare in lui un senso di tradimento e di abbandono che potrebbe alimentare ostilità e gelosia nei confronti del bebè in arrivo.

2. Coinvolgere il primogenito

Spiegare dunque cosa accadrà, dal pancione che crescerà all’arrivo di un fratellino/sorellina che gli vuole già molto bene e non vede l’ora di conoscerlo per poter giocare insieme, e farlo sperimentare (pensiero concreto) con libri, foto, disegni e bambole, anche coi maschi, è un ottimo modo per accompagnarlo o accompagnarla in questa novità.

Ricordiamoci infatti che i bambini tra i 2 e i 6 anni hanno un pensiero molto rigido e concreto, non riescono ad andare oltre all’apparenza del dato percettivo, per cui per loro è molto difficile immaginarsi la gravidanza e la presenza di un bambino nella pancia della mamma finché questa non cresce.

Concretizzare la novità è quindi un buon modo per avvicinare e accompagnare, e far passare del tempo con amichetti che hanno già sperimentato la nascita e hanno già un fratellino o una sorellina piccoli, può essere un buon modo per farlo immedesimare e avvicinare concretamente alla novità.

Sempre in quest’ottica è utile coinvolgere – ma senza forzare – attivamente durante l’attesa, magari facendo sentire appena possibile i movimenti nel pancione o sfogliando le ecografie della gravidanza attuale.

Anche il coinvolgimento in forma di gioco nella preparazione del corredo nascita, dei vestitini e della cameretta è un’ottima soluzione, purché sia un coinvolgimento graduale: se per esempio saranno necessarie modifiche nell’organizzazione della casa, come per esempio lo spostamento da una cameretta all’altra, l’ideale è fargli cambiare letto o stanza per tempo, alcuni mesi precedenti alla nascita del bambino, per far sì che non sia un trauma o peggio dargli la sensazione di essere stato spodestato.

Il consiglio è sempre quello di fargli vivere i cambiamenti, che sappiamo non piacere troppo ai bambini, in forma giocosa: per cui un buon modo può essere quello di coinvolgerli nell’arredo o nella riorganizzazione della loro nuova stanza, chiedendo cosa piace, quali colori preferiscono per decorarla ecc.

3. Cosa fare in preparazione al parto

All’avvicinarsi del momento del parto, affinché non rimanga sorpreso dell’assenza, è buona norma anticipargli che la mamma passerà del tempo all’ospedale, sottolineando che ciò non avverrà perché sta male (i bambini si preoccupano molto se le loro figure di riferimento sono malate o non stanno bene) ma per l’arrivo del fratellino o della sorellina che non riesce più a stare nella pancia della mamma perché ha voglia di conoscerlo e giocare con lui.

Se si ha la possibilità, la cosa migliore è che un parente cui il bambino è legato (nonni o zii) si trasferisca nelle notti subito precedenti al parto a casa, di modo che il bambino non venga svegliato e spaventato e si trovi con qualcuno che può rimanere con lui in caso sia necessario recarsi in ospedale durante la notte. Meglio che il primogenito resti a casa e che non venga trasferito da nessuna parte, in questo modo non si sentirà abbandonato e non vedrà il neonato come un usurpatore.

E quando finalmente sarete in quattro, la cosa migliore per favorire il primo approccio – determinante per l’esito della relazione futura tra i due fratelli – potrà essere un dono da parte del nuovo arrivato per il fratellino/sorellina: i neonati fanno un’ottima impressione quando portano un piccolo regalo al fratello o alla sorella maggiori dalla clinica arrivando a casa, come buon augurio per una vita familiare felice.

4. Il coinvolgimento con il fratellino o sorellina

Potrete poi provare a coinvolgere il figlio maggiore nelle cure del neonato: farsi aiutare a fare il bagnetto, a mettergli il pannolino, la crema o cercare il ciuccio. I bambini di due anni possono svolgere piccoli compiti. Allo stesso modo, cercate comunque dei momenti da riservarvi per passare del tempo da soli con lui: non rivolgendo attenzioni esclusive solo al bebè ma bilanciandole lo farete sentire altrettanto importante e saprà di essere amato come prima, e soprattutto che il cuore di mamma e papà non si è diviso per due, ma anzi si è raddoppiato!

In questa situazione, a volte difficile da gestire, la tentazione a volte può essere quella di compensare comprando regali eccessivi…ma attenzione, provate a chiedervi se così facendo non stiate in realtà cercando di rabbonire il vostro comprensibile senso di colpa, più che la gelosia di vostro figlio. La vostra frustrazione e la vostra fatica sono normali esattamente quanto la sua gelosia e i comportamenti che mette in atto per manifestarla.

A volte capita che chiedano “Possiamo restituirlo?” “Perché non lo lasciamo al mare?, sono domande lecite dal punto di vista di vostro figlio, un po’ di gelosia è normale: uscire dalla triade mamma/papà/figlio unico richiede un grande sforzo in cui ognuno deve essere disposto a modificare equilibrio precedente e pronto a riservare uno spazio fisico, mentale e affettivo a chi arriverà.

Rabbia, tristezza, agitazione, capricci e regressioni sono reazioni comuni, o meglio sono gli strumenti che i bambini hanno a disposizione per comunicare che si trovano in una difficoltà e che hanno bisogno dell’adulto per superarla.

Ogni bambino ha il suo modo per esprimersi: rabbia e capricci ma anche un morboso attaccamento ai propri oggetti o una forte aggressività verso la mamma o, viceversa, un distacco sono segni di disagio provato quando la vita quotidiana viene sconvolta dal nuovo arrivo.

4. Ultimi accorgimenti e conclusioni

Può anche succedere che voglia tornare neonato o che voglia il pannolino o il ciuccio così faticosamente abbandonato, fare la pipì a letto, o pretendere ancora il biberon: la paura sottostante è che il nuovo venuto riceva più amore può essere molto forte, per cui altrettanto forte può essere la sua tentazione inconsapevole di mettersi alla pari del nuovo arrivato in modo da riceverne le stesse cure e attenzioni.

Comunicategli che capite quanto anche lui vorrebbe tornare piccolo a quando viveva attaccato a mamma e papà; se capite che si tratta di un forte bisogno, concedetegli questo desiderio, non significherà viziarlo ma anzi accoglierlo nella sua fatica e accompagnarlo nel superarla.

Allo stesso modo, se possibile evitate sovrapposizioni nella conquista delle tappe evolutive: no a togliere ciuccio, pannolino, ingresso al nido/asilo in concomitanza con la nascita, gli chiedereste troppe fatiche in un momento solo, quella di abbandonare qualcosa che gli da sicurezza e conforto e al contempo di accettare la nascita del fratellino/sorellina. Anzi, per quanto possibile tendete al mantenimento delle routine preesistenti per non scombussolare.

In conclusione, non preoccupatevi eccessivamente e non forzateli a voler bene da subito al fratellino o alla sorellina, la confidenza arriva piano piano ed è più facile quando l’arrivo sarà concreto, perché prima della nascita può essere difficile per loro prefigurarsi cosa e come sarà.

Anche quando appare difficile, cercate di non mettere a tacere le reazioni negative di vostro figlio o di vostra figlia, ma anzi accogliete e ascoltate tutte le emozioni, senza farvi spaventare da quelle negative che fanno parte di questa fase di crescita.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Stefania Ravasi
Psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva
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