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Dott. Stefano Cherchi

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Mio figlio non gattona: cosa fare?

INDICE CONTENUTI

Piccola premessa sugli step neuromotori del bimbo; video prettamente pratico sui consigli che i genitori possono mettere in pratica per aiutare il proprio figlio a raggiungere con pieno successo i più importanti step neuromotori.

1. Bimbo che ancora non gattona: introduzione

Ciao, benvenuta! In questo articolo proseguiamo con l’argomento “step neuromotori”.

Come ti ho spiegato nell’articolo precedente esistono intervalli temporali in cui tuo figlio tende ad acquisire determinate capacità e che possono essere chiamate tappe o step neuromotori.

Le mie indicazioni riguardo le tempistiche di apprendimento sono generali; quindi, confrontati sempre con il pediatra ed eventualmente la psicomotricista che segue il tuo bimbo se hai dei dubbi.

2. Il gattonamento: come incentivarlo con un gioco

Ti ho già mostrato qualche semplice pratica per incentivare il passaggio alla posizione seduta in autonomia; quindi, proseguiamo il viaggio che il tuo bimbo ha intrapreso nel primo anno di vita.

Siamo intorno al sesto mese e contemporaneamente alla stimolazione in posizione seduta sul tappetone con le gambe aperte ed allungate e il tuo bimbo seduto tra le tue gambe, inizialmente come dicevamo il giochino si trova tra le tue mani davanti al piccolo. A questo punto che cosa puoi fare…il gioco cadrà “casualmente” al di là della tua gamba.

Tuo figlio, attirato dal gioco si girerà per andare a prenderlo, quindi porta indietro la gambina, prende il gioco e torna nella posizione seduta, sta quindi organizzando un movimento importantissimo senza neanche accorgersene. Fondamentale è eseguire la stimolazione da entrambe le parti.

Il gioco cadrà poi un poco più lontano e qui puoi mettere, se non lo farà lui spontaneamente, il tuo bimbo a cavalcioni e la gamba diventerà il famoso rotolo. In questo modo rinforza tutta la parte dei muscoli estensori della colonna. Con le ginocchia in appoggio e i piedini a contatto contro le tue gambe, solitamente che cosa succede, che le sue ginocchia si aprono in spaccata; quindi, con una mano contieni le gambine così inizierà ad allenare anche la muscolatura abduttoria e si aiuterà con la spinta dei suoi piedi per raggiungere la posizione quadrupede, fondamentale per il gattonamento.

3. Dalla posizione seduta al gattonamento

Quando noti che mantiene bene la posizione seduta in autonomia e accenna il gattonamento puoi iniziare ad aiutarlo partendo sempre dalla posizione seduta con il tuo bimbo seduto tra le gambe.

Il giochino che hai in mano lo porterai di fronte a voi ad una certa distanza. Il piccolo si butterà in avanti con le braccia per raggiungerlo. A questo punto puoi prendergli le gambine in questo modo e agevolare questo tipo di movimento che è esattamente la simulazione del gattonamento.

Lo step motorio successivo sarà il raggiungimento della posizione verticale. Questa facilitazione puoi iniziare ad introdurla intorno all’ottavo-nono mese. Che cosa devi fare: innanzitutto hai bisogno di un piano non troppo alto, in modo tale che il tuo bimbo, in posizione verticale possa appoggiarsi con le braccia e mantenere l’equilibrio. Posiziona un giochino sul piano rialzato in modo tale da richiamare la sua attenzione. Lui cercherà di mettersi in piedi per raggiungere il giochino.

Puoi aiutarlo, se non compie questo gesto in autonomia, portando una delle sue gambine in avanti, così avrà un ulteriore incentivo a spingersi verso l’alto e a raggiungere la posizione verticale.

4. Stimoli simmetrici

Una volta che ha raggiunto questo step, potrai spostare il giochino sul piano rialzato alla sua destra e alla sua sinistra in modo tale che sviluppi proprio lo spostamento laterale.

Ricorda sempre di dare stimoli simmetrici, da entrambi i lati e aiuta sempre il tuo bimbo quando è in difficoltà! Queste attività devono essere presentate come un gioco, un qualcosa che stimola il tuo piccolo; quindi, utilizza un giochino per lui divertente affinché non si stanchi subito o sia svogliato nello svolgere le attività.

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Articolo realizzato da:
Dott. Stefano Cherchi
Osteopata pediatrico
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