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Cibo e soffocamento: consigli preziosi

cibo e soffocamento

cibo e soffocamento

Cibo e soffocamento: una delle domande più frequenti poste dalle mamma e dai papà con bambini molto piccoli nasce dalla preoccupazione del rischio di soffocamento alimentare: com’è possibile prevenire questo rischio?

Indice

1. Cibo e soffocamento: episodi

Una delle domande più frequente poste dalle mamma e dai papà con bambini molto piccoli nasce dalla preoccupazione del rischio di soffocamento alimentare:
com’è possibile prevenire questo rischio?

Gli episodi di soffocamento avvengono principalmente nei bambini a causa delle loro caratteristiche anatomiche, fisiologiche ed anche sociali. Infatti, i bimbi hanno delle vie aeree di diametro piccolo e a forma di cono fino alla pubertà, inoltre hanno una dentizione incompleta perché i molari, che sono essenziali per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono solo intorno ai 30 mesi.

I più piccini hanno poi poca coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi, e la frequenza di respirazione elevata diminuisce il tempo di apertura dell’epiglottide.

Infine i bambini molto spesso provano a svolgere più attività nello stesso momento o ad avere comportamenti imprevedibili ad esempio mangiano mentre giocano, mentre parlano, guardano la tv o ancora peggio mentre corrono; si muovono, si girano sul seggiolone, possono avere episodi di pianto o riso che modificano la regolarità della respirazione e della deglutizione; questi fattori li rendono maggiormente predisposti ad incidenti di questo genere.

2. Cibi che possono causare soffocamento

Alcuni cibi presentano caratteristiche che li rendono particolarmente pericolosi e
rischiosi. Vediamo insieme quali sono:

3. Consigli pratici

Vediamo insieme qualche consiglio pratico:

1) Tagliare gli alimenti di forma cilindrica che dicevamo (wurstel, salsicce, carote,) a listarelle, ovvero seguendo la lunghezza dell’alimento, e mai a rondelle.

2) Tagliare gli alimenti di forma tonda ( uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini, polpettine,) in quarti.

3) Prestare attenzione nel rimuovere i semi, i noccioli o bucce che potrebbero essere difficili da masticare e deglutire (es. ciliegie, olive, piselli, ecc.).

4) Eliminare nervature e filamenti che possono causare un disagio nella masticazione, per esempio dai tagli particolari di carne.

5) Rimuovere tutti gli ossicini dalla carne e le lische dal pesce.

6) Cuocere i cibi più duri e fibrosi finché non diventano morbidi (es. sedano, mela,).

7) Ammorbidire con un lungo ammollo gli alimenti di consistenza dura prima di tagliarli.

8) Spezzettare o tritare gli alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. grissini, cracker, biscotti.).

9) Spalmare gli alimenti appiccicosi su cibi più gestibili dal punto di vista della deglutizione come il pane morbido.

10) Evitare frutta a guscio, semi, caramelle e gomme da masticare fino ai 4 anni d’età circa, a causa dell’elevato rischio di aspirazione a cui si associano.

4. Regole comportamentali

Vi consiglio di seguire anche qualche regola comportamentale per aiutare a prevenire il rischio di soffocamento e migliorare l’educazione alimentare dei bimbi;

1. I bambini devono avere una corretta posizione mentre mangiano ovvero seduti a tavola e con la schiena ben dritta.

2. I bimbi non devono essere distratti mentre mangiano, quindi non devono giocare, guardare la TV o giocare ai videogiochi e soprattutto non devono correre. Attenzione anche a quando il piccolo si trova in un’automobile in movimento, perché alcuni sbalzi improvvisi causati dal movimento potrebbero accidentalmente causare l’aspirazione di alcuni alimenti. Evitare di dare alimenti ai bambini anche mentre stanno piangendo o ridendo.

3. Formare e favorire un ambiente rilassato e tranquillo quando i bimbi devono mangiare.

4. Mai lasciare i bimbi da soli mentre mangiano.

5. insegnare ai bambini a mangiare lentamente, facendo piccoli bocconi e masticando bene il cibo prima di deglutirlo, anche a costo di essere ripetitivi o di far vedere voi stessi molte volte la stessa azione.

6. Non forzare il bambino a mangiare se non ne ha voglia.

Una ulteriore azione preventiva è quella di iscriversi a corsi di primo soccorso pediatrico per imparare a gestire manovre salvavita da attuare nelle eventualità.

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