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Bambini bilingue e multilingue: lo sviluppo del linguaggio

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Tutti i bambini, universalmente, apprendono più lingue naturalmente, se non hanno disturbi specifici di linguaggio o altro.

1. Insegnare una lingua straniera

Uscendo dai confini italiani dove si parlano 20 dialetti, che fino a pochi anni fa erano le uniche lingue straniere parlate  oltre all’italiano in Italia, ci accorgiamo che già in Europa la normalità è parlare anche  un’altra lingua, di solito l’inglese, insieme alla lingua nazionale e ciò succede anche nei paesi extraeuropei.

In Italia negli ultimi anni si è compreso che per poter comunicare in situazioni internazionali, è importante apprendere una seconda lingua. Pur con tutte le incertezze su come fare, per insegnare ad apprendere due lingue ai bambini italiani si è proseguito cominciando ad insegnare la lingua straniera nella scuola dell’infanzia.

I dubbi che si presentavano, all’inizio di questa esperienza erano: chi parla quale lingua? Primo una o poi l’altra, o è meglio contemporaneamente? A che età è meglio che il bambino apprenda più di una lingua? Ora sono arrivate le risposte, grazie agli studi fatti negli ultimi decenni. Sono state verificate le potenzialità del cervello umano rispetto all’apprendimento di due o più lingue contemporaneamente.

2. Vantaggi dei bambini multilingue

Lo sviluppo bilingue permette di avvantaggiare i bambini sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista della comprensione rispetto alla conoscenza di una sola lingua.

Il cervello è perfettamente in grado di gestire due o più lingue simultaneamente, fin dalla nascita, attraverso un percorso spontaneo.

Noi sappiamo che il bambino reagisce alla percezione di suoni linguistici e a stimoli uditivi già alla trentesima settimana.

A poche settimane di vita discrimina segmenti vocalici e strutture sillabiche di una lingua non nativa a cui è esposto.

I neonati con esperienza bilingue prenatale discriminano le due lingue e reagiscono diversamente a seconda della lingua, a 7 mesi i bilingue usano indici prosodici, mentre i monolingue non lo fanno.

A 4 -6 mesi i neonati  monolingue e bilingue discriminano due diverse lingue  dai movimenti facciali, ma a 8 mesi solo i bilingue distinguono le diverse lingue.

L’apprendimento contemporaneo delle due lingue rimane più naturale.

Sappiamo che per conoscere una lingua occorre ricordare le parole, nel bilinguismo vediamo che il bambino non opera una traduzione simultanea delle due lingue ma spesso le parole si mescolano con il tempo e il rapporto fra la prima lingua madre e la seconda si equilibra.

La familiarità con la grammatica e con la morfosintassi nei bambini bilingue viene acquisita contemporaneamente, inoltre dal punto di vista psicologico vi sono elementi di positività nella crescita del bambino che acquisisce due lingue.

Dal punto di vista cognitivo in generale i bilingue rivelano una flessibilità cognitiva maggiore sulla classificazione degli oggetti, sul problem solving e sull’attenzione selettiva.

3. Disturbi del linguaggio nei bambini multilingue

Per ciò che riguarda la pronuncia vediamo che i bambini bilingue acquisiscono entro gli 8 anni la capacità di pronunciare bene entrambe le lingue con la giusta inflessione, con il giusto tono, rispettando i sistemi di suoni delle due lingue.

Il bilinguismo o  il multilinguismo non rappresentano un fattore negativo in rapporto allo sviluppo linguistico, ma non bisogna sottovalutare che anche i bambini bilingue possono presentare disturbi di linguaggio.

Spesso infatti i genitori che portano i bambini in terapia per fare un approfondimento, riferiscono che il problema di linguaggio si presenta sia nella lingua madre che nella seconda lingua indipendentemente da quando i bambini hanno cominciato ad apprendere le due lingue.

Quindi se si presenta un disturbo di linguaggio, un disturbo di pronuncia, un ritardo nel linguaggio parlato e nella comprensione, dobbiamo avere ben presente che questi aspetti sono indipendenti dal fatto che si stia apprendendo una seconda lingua.

Un bambino che ha un ritardo di linguaggio avrà un ritardo di linguaggio sia nella prima che nella seconda lingua o nella terza e sarà opportuno intervenire per aiutare il bambino a parlare come i bambini di pari età.

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