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Tecnologia: arma a doppio taglio?

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La tecnologia è molto utile per gli adolescenti: non va mai negata o demonizzata. Quello che però è essenziale è saperla usare con equilibrio, senza incoraggiare dipendenze ed eccessi.

1. Tecnologia: utilizzo tra gli adolescenti

Il numero di ore che gli adolescenti trascorrono online è in costante aumento.

Secondo i dati della Società Italiana di Pediatria, il numero di adolescenti tra gli 11 e i 17 anni che naviga quotidianamente su internet è passato dal 56% di 4 anni fa al 72% del 2018 (SIP – Società Italiana di Pediatria, 2019). A connettersi maggiormente sono le ragazze (87,5%). Il 60% dei ragazzi del campione controlla lo smartphone come prima cosa al risveglio e come ultima prima di addormentarsi.

Il 12,5% degli adolescenti usa il pc per più di quattro ore al giorno ed oltre un terzo naviga in internet quotidianamente per più di due ore, mentre il 13% per più di quattro.

La tecnologia è molto utile per loro. Non va mai negata o demonizzata. Quello che però è essenziale è saperla usare con equilibrio, senza incoraggiare dipendenze ed eccessi. È quindi necessario definire dei limiti temporali massimi oltre i quali non andare e insegnare ad analizzare con spirito critico le informazioni che si ricevono.

Bisogna però tener sempre presente che per la ricerca più moderna, ancora in corso, il rischio online per gli adolescenti spesso rispecchia le vulnerabilità offline e quindi nella maggior parte dei casi non è dimostrata con certezza una correlazione causale fra abuso di internet e salute mentale.

2. Tecnologia e sonno

Il sonno è una attività fondamentale a tutte le età, ma riveste una particolare importanza soprattutto tra i più giovani. La National Sleep Foundation ha individuato per i ragazzi di 6-13 anni un numero di ore di sonno comprese tra le 9 e le 11, mentre per i teenager tra i 14 e i 17 anni 8 -10 ore

Il fatto che le nuove tecnologie, attraverso attività, giochi o promuovendo la continua disponibilità degli utenti e il timore di perdere un possibile aggiornamento su un Social Network, possano ridurre il tempo dedicato al sonno da parte degli adolescenti è stato oggetto di numerose indagini.

Inoltre in soggetti predisposti disturbi come la cefalea possono essere accentuati dall’eccessiva esposizione agli schermi.

3. Tecnologia e attività fisico ricreativa

In Italia, il Rapporto Istisan Movimento, sport e salute:

l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), mostra come un bambino su 4 dedichi al massimo 1 giorno la settimana (almeno 1 ora) a giochi di movimento.

L’eccesso ponderale è correlato a un eccesso di ore passate davanti agli schermi.

3. Tecnologia e socializzazione

È più facile costruirsi un’identità virtuale che rifletta chi si vorrebbe essere, o un mondo virtuale che rifletta quello in cui si vorrebbe vivere piuttosto che essere chi si è davvero.

Instaurare un dialogo empatico fin dall’infanzia; evitare le prediche ma cercare di capire cosa fanno con quel computer; uscire dall’illusione di poter e dover controllare tutto: i figli hanno bisogno di costruirsi il loro mondo. Finché possibile sarebbe opportuno tenere il computer in una stanza dove possono accedervi tutti; spronare i figli ad avere anche una vita sociale, sportiva e non solo virtuale.

3. Tecnologia e cyberbullismo

La rete amplifica il fenomeno del bullismo all’ennesima potenza e, a differenza di un tempo, permette di continuarlo anche dopo le situazioni di incontro sociale.

Inoltre può garantire l’anonimato al bullo che, protetto dallo schermo, a differenza del bullo classico, può anche non essere un soggetto prevaricatore e dominante nella vita reale. Inoltre non vi è limitazione alle azioni determinata dal contesto sociale.

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