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Adolescenza: com’è essere adolescenti oggi

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Adolescenza: com’è essere adolescenti oggi? Se dovessimo dare forma al concetto di adolescenza attraverso un’immagine, cosa ci passerebbe per la testa?
In questo articolo con la dottoressa Dionisio rispondiamo alle domande più comuni sul tema dell’adolescenza.

Indice

Se dovessimo dare forma al concetto di adolescenza attraverso un’immagine, cosa ci passerebbe per la testa?

Probabilmente vedremmo scorrere volti di giovanissimi dagli sguardi imbronciati, arrabbiati, cupi.

Li immagineremmo con un cellulare in mano, con strane capigliature, unghie dipinte di smalto, qualcuno con la sigaretta fra le dita, rinchiusi nella propria cameretta o in giro per le strade a far baldoria.

Ebbene sì, l’idea comune di adolescenza è spesso stereotipata, rappresentata ancora oggi dalla frase, che ci ricordavano le nostre nonne tanti anni fa, ovvero “gli adolescenti non sono né carne né pesce”.

Cosa c’è ancora di vero in questa frase? Gli adolescenti di oggi sono diversi da quelli di una volta? Cosa è cambiato?

Come dobbiamo porci nei confronti dei nostri figli adolescenti affinché possa rimanere aperto uno spiraglio di dialogo e confronto finalizzato al supporto della loro crescita?

Queste (e tante, tante, tante altre!) sono le richieste più ricorrenti dei genitori in consulenza pedagogica, notevolmente aumentate a seguito dell’Emergenza Covid, che arrivano stremati da una quotidianità caratterizzata da liti furibonde per motivi banali, da silenzi murati, da evidenti sintomi di ansia non palesati a parole.

L’intenzione di questo articolo è proprio quella di rispondere nella modalità più chiara e fruibile alle domande sollevate sul tema degli adolescenti.

1. Chi sono gli adolescenti e come cambiano?

Cerchiamo, innanzitutto, di chiarire il concetto base: a chi ci riferiamo con il termine “adolescenti”?

Nello specifico è possibile da subito effettuare una piccola distinzione tra sottocategorie, ovvero:

Avendo ora più chiara la fase esistenziale a cui ci stiamo riferendo, passiamo ad analizzare gli aspetti caratteristici dell’adolescenza, ovvero quei cambiamenti psicologici e fisiologici che caratterizzano l’età di passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. 

Cambiamenti tipici durante l’adolescenza

La velocità di questi cambiamenti in alcuni adolescenti può causare apprensione per la trasformazione che subisce il loro aspetto.

Non sapendo che questo processo varia in base a caratteristiche individuali (ad esempio, il genere) e a fattori esterni (alimentazione), possono sentirsi preoccupati, soprattutto se tali mutamenti avvengono prima o dopo rispetto ai loro coetanei.

Nell’adolescenza, accanto ai radicali cambiamenti fisici, si accentua anche la capacità d’introspezione: il confronto con i compagni della stessa età si fa più intenso e ognuno tende a paragonarsi con un modello fisico ritenuto ideale.

Molti adolescenti si sentono infelici per il loro aspetto esteriore, tendono a non accettarsi, seppure senza motivo, e ritengono di non essere graditi neanche agli altri.

2. Adolescenza: i “compiti” durante la crescita

Poste queste basilari premesse, passiamo ora ad evidenziare quali sono i compiti che un adolescente dei nostri tempi si trova, inconsciamente, a svolgere per sopravvivere a questa faticosa fase di crescita.

3. I bisogni in adolescenza

Alla luce di queste fatiche, quali sono i reali bisogni degli adolescenti, spesso inconsci e taciuti o inadeguatamente manifestati?

Quando mi confronto con i genitori in merito a questo argomento, premetto sempre che il bisogno ha una prerogativa: se è soddisfatto, conduce ad un reale cambiamento nei rapporti interpersonali, nel lavoro e nei rapporti sociali in genere.

Se non viene soddisfatto, il soggetto rischia di non maturare o di sviluppare una qualsiasi manifestazione di disagio psicologico.

Realizzata questa presa di coscienza, ecco ciò che gli adolescenti hanno la necessità di soddisfare:

4. Conclusioni

Anche se apparirà come un luogo comune, ribadisco il fondamento del pensiero dei nonni di un tempo, per cui “fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo”.

Come sono cambiati gli adolescenti di un tempo, così sono cambiati anche i genitori: il ruolo si è ammorbidito, assumendo forme in continua evoluzione.

È fondamentale, e lo ricordo ad ogni occasione, che il genitore sia in grado di manifestare la propria umanità.

In che senso? Attraverso le emozioni: i genitori commettono degli errori, chiedono scusa, a volte piangono, possono essere stanchi o tristi o preoccupati.

Condividere i propri stati d’animo con i figli aiuterà le mamme ed i papà ad evitare quella sorta di ansia da prestazione e quel senso di protezione, nei confronti dei loro “piccoli”, da tutto ciò che nella vita quotidiana può apparire difficile e problematico.

Piuttosto che fuggire dai problemi, sarà più utile sostenere i propri figli adolescenti fornendo loro le strategie per affrontarli. Così capiranno se da grandi diventeranno carne o pesce.

Se vuoi approfondire l’argomento e confrontarti con me e altri genitori sull’adolescenza, ti aspetto nella community di Parentube.

Un saluto,

Dott.ssa Samantha Dionisio, pedagogista

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